Il National Museum of the American Indian di New York inaugura una mostra permanente di portata continentale dedicata all'Arte degli Indiani d'America

January 19, 2010
News Release
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Una spettacolare mostra permanente comprensiva di più di 700 reperti di arte indiana provenienti dall’America del Nord, dall’America Centrale e dall’America del Sud verrà inaugurata sabato 23 ottobre presso il Smithsonian’s National Museum of the American Indian di New York, nel George Gustav Heye Center. Organizzata per zone geografiche, “Infinity ofNations: Art and History in the Collections of the National Museum of the American Indian” dimostrerà l’ampiezza della rinomata collezione del museo e sottolineerà l'importanza storica di molti di questi pezzi unici.

Realizzata nel corso di cinque anni, “Infinity of Nations” confermerà l’importante ruolo educativo e formativo del museo all’interno della metropoli ed offrirà una vasta testimonianza della cultura degli indiani d’America. La mostra farà anche da base per otto stagioni di programmi pubblici, ed ogni stagione sarà dedicata ad un’area diversa e dunque rivelatrice della ricchezza e delle peculiarità delle nazioni indigene americane.

Selezionati allo scopo di illustrare l’ambito geografico e cronologico delle collezioni del museo, i reperti sono stati conservati meticolosamente e verranno disposti all’interno di vetrine su misura realizzate dal noto Laboratorio Museotecnico Goppion di Milano.

“Infinity of Nations” aprirà con l’esposizione di vari copricapo raffiguranti la sovranità delle nazioni indiane, fra cui anche lo splendido Kayapó krok-krok-ti, un copricapo cerimoniale realizzato con piume di airone e pappagallo. Fra gli oggetti-chiave, rappresentativi di ciascuna regione, si segnala un abito Apsáalooke (Crow) decorato con scene di guerra; un basso rilievo maya realizzato su roccia sedimentaria e raffigurante un giocatore di palla; un tuilli (o parka femminile) Inuit riccamente decorato e realizzato per la madre di un bambino appena nato; un kultrung, ovvero un tamburo Mapuche raffigurante il cosmo; il copricapo intagliato e dipinto di un capotribù, raffigurante una balena ed un corvo reale, creato ed indossato dall’intagliatore Willie Seaweed (Kwakwaka’wakw); un joni chomo, ovvero un recipiente per acqua antropomorfo Shipibo proveniente dal Perù; una cesta Chumash decorata con un motivo ripreso da una moneta spagnola; un vecchio mortaio proveniente da Pueblo Bonito nel Chaco Canyon, Nuovo Messico; una zucca intagliata con una raffigurazione dettagliata della battaglia di Arica realizzata da Mariano Flores Kananga (Quechua); e infine un antico completo maschile Anishinaabe comprensivo di copricapo, gambali, camicia, fusciacca e gioielli. La mostra termina con l’esposizione delle opere di artisti americani quali Allan Houser (Warm Springs Chiricahua Apache) e Rick Bartow (Mad River Wiyot). 

 “Molto prima del contatto con le popolazioni europee, gli indiani d’America erano interconnessi ed attivi dal punto di vista culturale,” dice Kevin Gover (Pawnee/Comanche), direttore del National Museum of the American Indian.  “Questa mostra dimostra l’importanza assunta dalle arti visive come mezzo di comunicazione nella storia di questa continua vitalità.” 

“I visitatori avranno l’opportunità di apprezzare la vastità della cultura indiana americana e la sua importanza storica grazie ai capolavori esposti nella collezione” dice John Haworth (Cherokee), direttore dello Heye Center. “Grazie a questa iniziativa, speriamo di poter ispirare ed educare i cittadini di New York, i suoi turisti e gli studenti.”

“Infinity of Nations” è stata organizzata da Cécile R. Ganteaume, co-curatrice del museo. Un’importante pubblicazione, redatta dalla Ganteaume, sarà inoltre pubblicata da HarperCollins ad ottobre. I fondamentali contributi degli storici degli indiani d’America e dei numerosi membri di questa comunità hanno fornito nuove prospettive ed importanti notizie storiche sia per la mostra che per il libro.

“Infinity of Nations” è stata realizzata grazie ai contributi della Lower Manhattan Development Corp., della City of New York (con il supporto municipale), del New York City Council tramite il Department of Cultural Affairs; e del New York State Council on the Arts. “Infinity of Nations” ha inoltre ricevuto il sostegno della cassa comune dedicata ai programmi latino-americani amministrata dal centro Smithsonian, e del programma di fondi a scopi educativi dello stesso Smithsonian.

 La fondazione di sostegno principale è la Leon Levy Foundation. Ulteriori donazioni sono pervenute dalla Booth Ferris Foundation, da un donatore anonimo tramite la Carnegie Corp., da Valerie e Jack Rowee, da Barbara e James Block e dall’American Express Foundation. 

 Il Smithsonian’s National Museum of the American Indian di New York, nel George Gustav Heye Center, si trova a One Bowling Green a New York City, nei pressi di Battery Park. L’entrata al museo è gratuita e gli orari di apertura previsti sono: tutti i giorni (ad esclusione del 25 dicembre) dalle 10 alle 17, e giovedì fino alle 20. Per ulteriori informazioni, chiamare il numero (212) 514-3700 oppure visitare il sito www.americanindian.si.edu.

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SI-18-2010